Come confermato da fatti di cronaca, il cyberbullismo è un fenomeno sempre più diffuso le cui vittime stanno crescendo in maniera importante nell’epoca dei social e della tecnologia.
I “millennials”, come vengono definiti i giovani della generazione del nuovo millennio, non distinguono in maniera netta la loro esistenza virtuale, on-line, da quella off-line: la vita di ogni giorno si svolge per loro in entrambe le direzioni che assumono la stessa importanza.
Questa è la ragione per cui essere attaccati, offesi, presi in giro o minacciati su internet può farli soffrire esattamente come se fossero vittime del bullismo tradizionale, se non di più.
Partendo dal significato etimologico si può sostenere che il cyberbullismo consista in un uso improprio di internet per molestare, vittimizzare, minacciare, offendere o escludere qualcuno. Atti di tal genere possono essere compiuti attraverso i social network (da fecebook ad instagram), i forum on line, le chat, i blog, le mail, siti o applicazioni che permettano lo scambio di messaggistica istantanea o di domande-risposte.
I cyberbulli possono agire in numerose maniere: diffondendo pettegolezzi, commenti o informazioni imbarazzanti, fotografie o video; rubando identità virtuale della vittima al fine di danneggiarla; minacciandola anche fisicamente; insultandola o prendendola in giro.
Spesso, proprio a causa della mancanza di distinzione tra vita on-line e off-line, le minacce e le derisioni continuano anche nella vita reale, ad esempio nei corridoi di scuola, condizionando l’esistenza della vittima a 360°.
Cyberbullismo: alcune riflessioni sulla sua pericolosità
Il cyberbullismo è particolarmente pericoloso innanzitutto per la sua pervasività: ovunque vi sia una connessione internet (e oggi, grazie agli smartphone, si vive costantemente collegati) il cyberbullo può attaccare e la vittima subire. Inoltre, non vedendo la reazione della vittima nell’immediato, il cyberbullo non ha una reale e diretta consapevolezza di quanto l’altro stia soffrendo e questo può portarlo a frenarsi meno di quanto invece potrebbe fare dal vivo.
Una seconda caratteristica del cyberbullismo che ne aumenta la gravità è il fatto che il materiale messo on line (verbale, video, fotografico) può raggiungere un numero sconfinato di persone e, soprattutto, vi rimane per molto tempo, essendo praticamente impossibile da cancellare e anche solo da controllare. La condivisione on-line è la regola e, condividendo del materiale che rappresenta cyberbullismo, si finisce con il diventare bulli a propria volta.
Quali sono le vittime di cyber bullismo?
Chiunque può essere vittima di cyber bullismo. Esattamente come per il bullismo tradizionale si tende a prendere di mira ragazzi che già soffrono di qualche difficoltà di inserimento, finendo con il rendere la loro vita un vero e proprio inferno.
Il cyberbullo, nella maggior parte dei casi, è qualcuno che la vittima conosce, nonostante possa scegliere di nascondersi dietro l’ anonimato che lo schermo del pc gli consente. Tenderà sempre, inoltre, a creare una serie di cyberbulli che lo supporti, spesso protetti da nick-name, profili fake o false identità.
Le vittime di cyberbullismo tenderanno da subito a manifestare segnali di disagio, da insonnia a inappetenza, sino a manifestazioni di ansia, attacchi di panico, sviluppo di comportamenti antisociali: nei casi peggiori si può arrivare al suicidio. Lo stress psicologico cui vengono sottoposti questi ragazzi può risultare dannosissimo e superare persino quello fisico cui li sottoporrebbe il bullismo tradizionale.
La legge contro il cyber bullismo
Dal 17 giugno 2017 è entrata in vigore la legge contro il cyberbullismo che prevede un aumento di controlli sul web e un maggiore coinvolgimento delle scuole sulla tematica.
A seguito di tale provvedimento legislativo un minore sopra i 14 anni vittima di cyber bullismo potrà chiedere al gestore del sito su cui è stato offeso, l’oscuramento del materiale che lo riguarda che dovrà essere rimosso entro 48 ore.
Inoltre in ogni scuola, dovrà essere individuato un professore incaricato come referente per le iniziative contro il bullismo e dovranno essere svolte attività di carattere educativo e formativo per un utilizzo sano e consapevole di internet che prevenga questi fenomeni.
“La conseguenza dell’eccessivo uso del mezzo elettronico ha contribuito all’aumento dei casi di diffamazione ed ingiuria on- line. Per quanto riguarda i ragazzi è stata introdotta la legge 71 che tutela i ragazzi vittime di cyberbullismo e ha permesso alla scuola ed alle istituzioni competenti di avere delle basi per lavorare su questo fenomeno” sostiene l’avvocato dell’Associazione contro il Bullismo Scolastico.
Quando verrà presentata una regolare denuncia il cyber bullo potrà essere ammonito dal questore, così come previsto per lo stalking. E’ importante,quindi che le vittime ne parlino con un docente o con i genitori affinchè si possa procedere all’ammonimento.
Consigli per i genitori
Il principale nemico del bullismo e del cyberbullismo è il silenzio: è importante per ogni genitore riuscire a stabilire un rapporto di ascolto e di comunicazione con il proprio figlio, cosicchè possa confidarsi al bisogno senza indugi. Prestare attenzione al proprio figlio è fondamentale: è importante che sappia che lo affiancate in qualsiasi situazione e prenderete in considerazione anche le sue eventuali preoccupazioni.
Controllare la navigazione on-line dei propri figli non è semplice, soprattutto se si tratta di adolescenti: potrete ad esempio invitarli a non accettare l’amicizia sui social da parte di sconosciuti, o limitare il tempo che trascorrono on-line offrendo loro altri stimoli e attività che possano assorbire meglio le loro energie. In linea generale occorre evitare di lasciarli troppo tempo da soli davanti ad uno schermo.
Non bisogna dimenticare poi che on-line si trovano numerose associazioni che si occupano di cyberbullismo con numeri verdi a cui potrete rivolgervi in caso di difficoltà o anche solo di dubbi e di perplessità.
E la sera perché non provate a spegnere il computer e a guardare tutti insieme un bel film?