Il Covid-19 ha portato dei cambiamenti nelle vite di tutti noi, stravolgendo la routine a cui eravamo abituati; ciò vale anche per quanto riguarda l’ambiente scolastico, il principale fattore con cui i ragazzi si sono misurati durante la l’emergenza portata dal virus. Gli effetti che la pandemia, con le relative restrizioni, ha avuto sui ragazzi e sul loro rapporto con la scuola sono variegati. Le testimonianze riportano diverse problematiche e non emerge chiaramente un vero e proprio filo rosso, comune a tutte le esperienze, motivo conduttore degli aspetti legati alle nuove routine che l’emergenza sanitaria ha imposto.
Partendo dal tema del rendimento scolastico, emerge l’assenza di una caratteristica comune. C’è chi ha mantenuto i voti costanti e chi li ha modificati, migliorandoli nel caso in cui lo studio è stato favorito dalla mancanza di distrazioni, peggiorandoli quando si sono verificati cali di concentrazione e crisi.
Un’altra questione molto importante quella dei rapporti tra studenti e come la distanza abbia influito su di essi; anche in questo caso non ci sono comportamenti più comuni di altri, poiché essi sono stati determinati da molti fattori. Chi aveva un rapporto molto solido con il proprio gruppo della classe ha subito l’allontanamento, mentre chi ha sempre vissuto male l’ambiente scolastico o, per esempio, ha sempre preferito avere amicizie al di fuori di esso, ha avuto giovamento dalla situazione.
Una costante, comunque, rimane. Tutte le testimonianze hanno affermato di preferire la didattica in presenza; una modalità in grado di garantire una parvenza di normalità, di ritorno alla routine, soprattutto dopo lunghi periodi di distanziamento in cui i rapporti umani sono stati limitati.