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LA TECNOLOGIA ORMAI HA LA RISPOSTA PER TUTTO, ANCHE PER IL SESSO….

La tecnologia, e internet in particolare, oggi ci forniscono risposte su tutto, compreso il sesso. Oggi infatti ben il 25% delle ricerche sul web sono di tipo pornografico e in tempi di Covid, la sessualità è diventata spesso virtuale.

La dipendenza da sesso virtuale è caratterizzata da un uso compulsivo di siti pornografici e da attività sessuale tramite internet, e sembra riguardare soprattutto gli adolescenti e gli uomini nella prima età adulta.

Giá nel 1995 la psicologa Kimberly Young iniziava a scrivere delle dipendenze dovute ad internet.

Successivamente varie pubblicazioni hanno affermato che la fruizione di pornografia online può raggiungere livelli di abuso pari a quelli riscontrati con l’alcool, il gioco d’azzardo o altre droghe.

L’erotismo sul web può rappresentare motivo di svago o divertimento, ma a patto che sia a piccole dosi. Se si eccede, gli effetti possono essere molto dannosi assumendo le caratteristiche di una vera e propria dipendenza.

Gianni Lanari, psicoterapeuta responsabile del Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est”, afferma che la dipendenza da sesso virtuale, o Cybersexual Addiction, provoca spesso un quasi completo allontanamento dalla vita reale. La cura del problema passa attraverso la ricerca e la scoperta di modalità più funzionali di convivenza con il web e di conseguenza, con la vita reale.

Se non curata, la persona dipendente si allontana gradualmente dal contatto sociale e le pratiche online diventano la principale e, talvolta unica, fonte di gratificazione sessuale.

Non è difficile comprendere come la rete internet, di facile consultazione, particolarmente economica e in grado di celare le identità, abbia aiutato molto la diffusione della dipendenza da sesso virtuale.

È una emergenza poco appariscente, perché consumata in silenzio e in solitudine, ma capace di intaccare rapporti interpersonali, nello specifico rapporti di coppia, familiari e la possibilità di avere relazioni sane. Fino ad arrivare, nei casi più gravi all’impossibilità di affrontare e vivere la realtà.

Tale dipendenza risulta infatti in grado di regalare una onnipotenza che la vita reale non potrà mai concedere.

Alcuni problemi preesistenti possono favorire lo sviluppo di tale dipendenza. Ad esempio la depressione, i disturbi ossessivo-compulsivi, il disagio emotivo profondo e la scarsa autostima.

Una risposta concreta vuol darla la dr.ssa Debora Barrea attraverso il Gruppo di Crescita Personale per Dipendenza da Sesso Virtuale.

La psicologa afferma che sia necessario uno spazio di condivisione non giudicante.
È infatti attraverso i vissuti, analizzando le risorse e le strategie, che si potrà far fronte alla dipendenza, avendo l’opportunità di essere ascoltati e coinvolti attivamente nel percorso.

Inoltre il Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est” ha istituito un servizio di aiuto psicologico in 22 lingue per dipendenti da sesso virtuale e relative famiglie.

I 320 psicologi della rete del pronto soccorso sono presenti in tutte le regioni italiane e in 20 paesi esteri, come Regno Unito, Hong Kong, Messico, Russia, Argentina, Grecia, Kenya, Ghana, Brasile, Portogallo, Serbia, Romania, Bulgaria, Egitto, Giordania, Pakistan, Azerbaijan, India, Spagna, Svizzera.

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