Fonti ministeriali confermano che non sarà emanata alcuna circolare firmata dal Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, sugli scrutini finali dell’anno scolastico 2020/2021, al termine del quale saranno i singoli consigli di classe a valutare gli studenti sulla base di quanto appreso nel corso dei mesi di lezione, sia in presenza che in Dad, bocciatura inclusa.
Alla fine di questo anno scolastico ciascun consiglio di classe deciderà il destino degli studenti: ciò significa che chi non avrà studiato abbastanza rischierà la non ammissione alla classe successiva o all’esame di stato.
Come generalmente avviene si procederà con una attenta valutazione caso per caso, tenendo presente anche eventuali assenze o indisponibilità legate all’emergenza coronavirus.
Mentre lo scorso anno, dopo il lockdown generalizzato, era stata stabilita tramite decreto ministeriale la promozione per tutti gli studenti, con eventuali insufficienze da recuperare a settembre, al momento non si registra una situazione di straordinarietà tale da giustificare un sistema di valutazione diverso dal consueto, che non tenga conto dei voti e dell’impegno dei singoli ragazzi, anche se hanno seguito a distanza parte dell’anno scolastico.
Al termine dell’anno scolastico precedente, nel bel mezzo della prima ondata della pandemia di Covid, erano solo due le ipotesi, eccezionali, che consentivano la possibilità di bocciare: se la frequenza scolastica fosse stata estremamente carente e sporadica nel primo periodo dell’anno, ovvero quello precedente la quarantena, condotto in presenza all’interno della scuola (e tale situazione fosse perdurata anche durante la Dad in casi “non imputabili alle difficoltà legate alla disponibilità di apparecchiature tecnologiche ovvero alla connettività di rete”); oppure, se, nel corso dell’anno scolastico, fossero stati presi provvedimenti disciplinari in seguito a comportamenti ed azioni gravi dell’alunno, sempre con deliberazione del consiglio di classe che doveva essere assunta “con motivazione espressa all’unanimità”. Situazioni, invece, non previste alla fine di questo anno scolastico.
Sarà pertanto possibile, come sempre, sospendere il giudizio (rimandare) e anche bocciare chi ha parecchie insufficienze. Nei giorni scorsi, peraltro, era stato lo stesso ministro Bianchi a ribadire che “sono i consigli di classe a decidere le valutazioni”, essendo un grande promotore dell’autonomia e lasciando ampio margine di azione ai singoli consigli di classe.
Che quest’anno non sarebbe cambiato nulla rispetto al passato era intuibile con gli unici provvedimenti ufficiali sinora a disposizione, cioè le ordinanze sugli esami, pubblicate ad inizio marzo, secondo le quali, sia per i ragazzi di terza media, sia per i maturandi, l’accesso alle prove finali non sarà automatico. In particolare per l’esame di stato, “l’ammissione è disposta, in sede di scrutinio finale, dal consiglio di classe presieduto dal dirigente/coordinatore o suo delegato”. Ciò significa che è possibile non ammettere, anche se le istituzioni scolastiche potranno stabilire eventuali deroghe al requisito della frequenza che prevede i tre quarti dell’orario individuale.