Vogliamo che questo 2021 cancelli le immagini dolorose degli ospedali assediati, dei nostri nonni e genitori salutati solo attraverso un vetro delle residenze per anziani, delle saracinesche abbassate e delle città vuote.
“Riappropriamoci della nostra vita” ha detto il Presidente della Repubblica nel suo discorso. Credo sia l’impegno che tutta la classe dirigente del Paese, in particolare quella politica e di governo, dovrebbe assumere senza riserve.
E’ stato infatti sconfortante assistere al caos di queste ultime settimane. E’ come se esistessero due mondi paralleli: quello riassunto dalle tre parole del Presidente “serietà, responsabilità, solidarietà” in cui si deve agire in modo concreto, efficace, senza disperdere risorse, in cui “non sono ammesse distrazioni e perdite di tempo per perseguire illusori vantaggi di parte”.
E poi c’è il mondo in cui si svolge la battaglia nella coalizione di governo con veti, ultimatum, scontri politici e personali. Sta scorrendo davanti ai nostri occhi un film assurdo: il Presidente del Consiglio non ha più in mano la guida della sua maggioranza; il nervosismo palese nella conferenza di fine anno ne è stato la dimostrazione”.
La conduzione solitaria dei progetti per il Recovery fund, l’annuncio di misure e strutture commissariali che non erano state concordate con il resto degli alleati hanno generato un conflitto ai limiti della crisi con Matteo Renzi ed un contrasto aspro, anche se sotterraneo, con il Pd.
Nella resa dei conti con il premier c’è un partito, Italia viva, povero di voti, ma decisivo in Parlamento; un partito che gioca con la crisi in piena pandemia, con contrasti così esasperati da rendere quasi impossibile una via d’uscita. Nel momento in cui il Paese avrebbe bisogno della massima unità e della massima efficacia di governo, la politica sembra aver imboccato la decisione opposta. E’ urgente mettere fine a questa deriva. E per farlo occorre riflettere su alcune condizioni ineludibili:
- l’emergenza sanitaria del coronavirus non è finita; abbiamo davanti ancora molti mesi di sacrifici personali e collettivi;
- va organizzata una vaccinazione convincente e rapida;
- occorre abbattere la curva del contagio per riaprire le scuole in sicurezza e permettere alle tantissime attività messe in ginocchio dal lockdown (negozi, bar, ristoranti, alberghi, musei, cinema) di riaprire senza il rischio di tornare indietro rapidamente.
I fondi europei del Next generation sono l’occasione non solo per ripartire, ma per modernizzare un Paese che anche prima della pandemia soffriva di ritardi ed inefficienze. E’ stupefacente la moltiplicazione in questi giorni, di bonus, sussidi, micro-interventi legati ad interessi particolari. Solo la crescita, l’innovazione e la competitività generati da buoni investimenti permetteranno di fronteggiare il nuovo deficit inevitabile, altrimenti il debito accumulato diventerà insostenibile e pericoloso per il Paese.
Saranno in grado la maggioranza ed il suo premier di riprendere in mano la situazione? Al momento la risposta rimane molto interlocutoria, infatti, se qualcuno coltiva l’illusione che si possa far finta di niente, confidando nella paura dei parlamentari di nuove elezioni, sarà bene la cancelli immediatamente. Ci troviamo in un’emergenza che ha pochi precedenti, nella classica situazione in cui si dovrebbero chiamare a raccolta tutte le forze politiche e le energie del Paese. Tocca al Presidente del Consiglio definire, finalmente, il programma di fine legislatura, riconquistare la fiducia della maggioranza e stabilire le forme di coinvolgimento più ampio dell’opposizione: un centrodestra che, al di là della propaganda su elezioni e nuovi esecutivi, al momento molti difficili, deve dare prova della maturità necessaria per chi vuole candidarsi alla guida dell’Italia. Non è più il tempo delle manovre, dei veti, dei conflitti personali e delle recriminazioni: il nostro futuro dipende dalla difesa della salute e dalla qualità dei piani per la difesa; e, non ultimo, dalle competenze e dalla professionalità a cui il governo saprà affidare la realizzazione dei progetti. Tutto purtroppo, sembra, per ora, andare in una direzione diversa: ci sono pochi giorni per mettere la parola fine a questo spettacolo.
Il Presidente della Repubblica ha rivolto un appello affinché tutti gli italiani abbiano a disposizione il vaccino e l’utilizzino senza riserve. Lui darà l’esempio quando sarà il suo turno. E’ questo il senso della proposta rivolta a tutti i leader politici: non a farlo prima degli altri, con un privilegio, ma a prendere una decisione pubblica mettendo da parte i dubbi e i distinguo del passato.
Anche in questo caso un messaggio inequivocabile, responsabile ed unitario è un dovere verso gli italiani!