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Cinema

Si può festeggiare la settima arte con sobrietà

Lo spirito e il programma della 15esima Festa del Cinema di Roma.

In questo periodo così delicato, in cui ci si sente sempre sul filo del rasoio, pensare che la 15esima Festa del Cinema di Roma(dal 15 al 25 ottobre 2020) si realizzi sembra già un passo. «Volevamo esserci. E ci siamo, tutti insieme», ha esordito Laura Delli Colli (Presidente Fondazione Cinema per Roma), proseguendo «Dare un segno concreto di ripartenza alla città del cinema e incoraggiare il pubblico a tornare finalmente in sala superando timori e difficoltà che fanno ormai parte della quotidianità di tutti noi. Insomma, volevamo esserci. E ci siamo, con la consapevolezza di quanto sia ancora viva una situazione complessa e delicata dopo i mesi drammatici che abbiamo vissuto ma con la voglia di non tradire un impegno preso. Festa numero 15 con mascherina, distanziamento, attenzioni e tante regole ma, con le novità di quest’annus horribilis, con una certezza ormai acquisita: non tradire le attese di un pubblico che sa di poter contare, già sulla carta, su un’offerta di qualità internazionale. […] Sembra un controsenso che tutto questo si chiami Festa? Può darsi, ma il piacere del cinema si può vivere anche con sobrietà e con la curiosità di sempre anche se con prudenza e uno zaino di warning che non ci stancheremo di rinnovare pur di non mancare l’appuntamento che Roma attende ogni anno e di non tradirne il senso: quel diritto a partecipare alla vita culturale di una città e di una comunità che, proprio a Roma, ha trovato nei giorni scorsi la sua tutela in una ‘Carta’ internazionale.

(“Cosa sarà” di F. Bruni – Ph Paolo Ciriello)

Non siamo stati i primi a rischiare ma ci siamo, dunque. Con un progetto diverso nella forma, ma alla fine ricco, nonostante le difficoltà, come gli ultimi anni: cultura ma anche intrattenimento e, perché no, anche eleganza e un po’ di leggerezza per un’edizione che, come tutto, passerà inevitabilmente alla storia di questo 2020. Una Festa che parla agli adulti ma, con Alice nella città, ancora una volta anche ai bambini e ai ragazzi, in un dialogo a distanza che, non solo simbolicamente, ha tenuto aperte le finestre sul cinema anche nei mesi del lockdown».

Proprio da questa consapevolezza e dalla tenacia di non mollare, pur tenendo conto delle norme di sicurezza, si è deciso di andare avanti, offrendo un programma di tutto rispetto che il Direttore Artistico della Festa del Cinema di Roma, Antonio Monda, ha illustrato con orgoglio e, al contempo, con «tutto il più sincero affetto e la profonda solidarietà a tutti coloro che hanno sofferto a causa della pandemia». Con l’arrivo di Monda, erano stati molto intensificati gli incontri coi talent (punto che in questa condizione che stiamo vivendo è una grande incognita fino all’ultimo), denominati per l’occasione ‘Incontri Ravvicinati’: «in questi ultimi cinque anni abbiamo portato a Roma il Gotha del cinema mondiale», ha ricordato il direttore artistico svelando che «anche in questa edizione contiamo di avere ospiti internazionali di prima grandezza, a cominciare da Zadie Smith, John Waters e Thom Yorke, i quali, con la loro presenza attestano la reputazione conquistata dalla Festa in questi anni.

Tra gli incontri italiani, ci sarà quello con Gianfranco Rosi, che racconterà il suo modo unico – e straordinario – di fare cinema; Gabriele Mainetti, che mostrerà in anteprima mondiale le sequenze iniziali del suo attesissimo film “Freaks Out”, e i Manetti Bros., che a loro volta mostreranno in anteprima alcune scene dell’altrettanto atteso Diabolik. L’emergenza Covid ci ha spinti a trasformare in conversazioni online alcuni degli incontri: sarà così ad esempio con Damien Chazelle, il quale, in collegamento da Los Angeles, farà una masterclass sul musical. E con lui un grande maestro come Werner Herzog».

Risulta interessante un dato: sia nella Selezione Ufficiale che nei Riflessi tutti i film italiani sono opere prime. «Si tratta di opere diversissime, per genere, stile, budget e personalità d’autore, e questo rappresenta un segno di assoluta e promettente ricchezza», ha tenuto a evidenziare Monda.

Senz’altro tra gli eventi più attesi, sintomatico anche dello spirito della Festa, è la presentazione del documentario diretto da Alex Infascelli su Francesco Totti e l’incontro ravvicinato col campione che sarà condotto da Pierfrancesco Favino. Un punto che ci sembra interessante evidenziare, coerentemente con le decisioni prese nei precedenti anni, riguarda la decisione di abbracciare più luoghi della città: oltre all’Auditorium Parco della Musica e agli appuntamenti fissi con MAXXI, la Casa del Cinema, il Macro e il Palladium, quest’anno la Settima Arte vuole raggiungere ancora più location, forse per  supportare nel superare quel timore che si è creato in molti del ‘chiudersi in una sala’ (che sia cinematografica o teatrale). «Il cinema arriverà ancora una volta al centro come in periferia, e abbiamo inoltre creato il ‘distretto Fiume’, cinque sale cinematografiche concentrate nella zona di piazza Fiume, che costituiranno un secondo, importante polo della Festa del Cinema. Sono infine particolarmente felice che anche quest’anno i nostri film arriveranno anche alle persone ammalate e chi vive l’esperienza del carcere: voglio esprimere la mia sincera gratitudine a chi ha reso possibile organizzare proiezioni al Policlinico Gemelli e a Rebibbia».

Ad aprire e chiudere le danze saranno rispettivamente: “Soul” di Pete Docter, con le voci di: Jamie Foxx, Tina Fey, Phylicia Rashad, Ahmir-Khalib Thompson a.k.a. Questlove (dalla Selezione Ufficiale) e “Cosa sarà” di Francesco Bruni (tra gli eventi speciali) con Kim Rossi Stuart, Lorenza Indovina, Barbara Ronchi, Giuseppe Pambieri, Raffaella Lebboroni, Fotinì Peluso – in uscita nelle nostre sale in contemporanea, il 24 ottobre.

Non resta che augurarsi che tutto possa andare nel migliore dei modi, rispettando le misure anti-Covid e, parallelamente, soddisfacendo la fame di cinema, magari ancor più alimentata dai mesi di lockdown. Bisogna solo avere coraggio, uscire di casa, premunirsi di tutte le precauzioni e lasciarsi andare a un’edizione che comunque vuole festeggiare il Cinema, chi lo fa e chi lo ama.

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