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Politica

Il possibile casus belli

Tensione nei cieli libici. Usa: “Russia ha abbattuto nostro drone. Mosca non vuole ridarcelo”. E’ l’incidente più grave, tra il Cremlino e la Casa Bianca, dal 1960.

La guerra in Libia sta ponendo a confronto direttamente persino le superpotenze. Lo dimostra quanto si è verificato lo scorso 21 novembre tra gli Stati Uniti e la Russia. L’annuncio è arrivato, a sorpresa il 6 dicembre, da Washington mediante l’agenzia di stampa Reuters. Il generale del Pentagono Stephen Townsens ha riferito a quest’ultima che un drone americano è stato abbattuto, il 21 novembre scorso, probabilmente da alcuni contractor russi. L’ufficiale di Washington ha specificato che l’azione compiuta è stata forse involontaria. Ha chiesto comunque a Mosca di restituire il velivolo militare Usa senza pilota, ricevendo però una risposta negativa dalla controparte.

Gli schieramenti. Proseguono intanto, in Libia, gli scontri tra le forze del generale Kalifa Haftar e quelle del governo, riconosciuto dall’Onu, guidato dal premier Fayez al Serraj. Le prime godono degli appoggi del Cremlino e di altri attori importanti della comunità internazionale. Le seconde della Casa Bianca e di buona parte dei componenti delle Nazioni Unite. Una seria riconciliazione tra le parti è necessaria quindi al fine di un processo di pace in quello che è un territorio strategico per gli interessi occidentali. E’ fondamentale anche per evitare altri incidenti che potrebbero mettere a rischio la pace mondiale come è avvenuto in passato.

Incidente Usa – Urss nel 1960. L’episodio del 24 novembre, in Libia, richiama alla memoria l’abbattimento del jet spia della Casa Bianca colpito, dai sistemi di difesa nei cieli dell’Unione Sovietica, il 1 maggio 1960. Il mondo aveva temuto all’epoca che la conseguenza potesse essere l’avvio di un conflitto aperto. Tutti si augurano che anche oggi venga utilizzata la medesima prudenza che ha evitato, in quel contesto, il peggio.

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