Allora, direi di iniziare presentandoti ai lettori…Come sei arrivata all’Inter e che emozione hai provato quando ti hanno chiamata?
Nel 2009 l’ASD Femminile Inter Milano mi chiamò per fare un provino e mi chiesero di andare a giocare li. Io ero incredula, sono interista dalla nascita e indossare questi colori era il mio sogno.
L’ultima stagione ha visto l’arrivo della promozione, raccontaci i momenti salienti del campionato
Questa stagione è stata a dir poco straordinaria. Abbiamo raggiunto la promozione in Serie A con 5 giornate di anticipo e vinto il campionato. Miglior attacco e migliore difesa del campionato.
Individuare dei momenti salienti è difficile in quanto è stato tutto davvero perfetto.
Puoi raccontarci un aneddoto curioso sulla stagione?
La cena di Natale che è stata un’emozione indescrivibile per noi ragazze: incontrare e festeggiare con i calciatori della Prima Squadra maschile. E poi la presentazione, indimenticabile, a San Siro davanti a 60.000 spettatori.
Che obiettivo avete per la serie A?
Siamo una squadra molto giovane, l’obiettivo principale è sicuramente crescere insieme e fare bene. L’impegno e il sacrificio ci porteranno ad ottenere dei grandi risultati.
Vedo che spesso vi fa visita Zanetti, oltre che leggenda è ora vicepresidente, che consigli vi dà? Quanto è importante la sua presenza?
Zanetti è il nostro primo tifoso d’eccezione. Spesso ci fa visita al campo, sia negli allenamenti che nelle partite. E’ una persona speciale, ci segue sempre e crede tanto nel movimento del calcio femminile.
Come fai a coniugare la tua vita da atleta professionista con quella privata?
Non è sempre facile coniugare la vita privata con quella calcistica. Al calcio dedico tantissimo tempo della mia vita, ma è la mia passione e lo faccio con tanto entusiasmo. Dal lunedì al venerdì lavoro e mi alleno. La domenica giochiamo, e a volte capita di partire al Sabato. Il tempo libero che mi rimane lo dedico alla mia famiglia e alle mie amicizie.
A quali calciatori o calciatrici ti ispiri?
Da attaccante il calciatore a cui mi ispiro è Mauro Icardi e la calciatrice che al momento preferisco in questo ruolo è Daniela Sabatino. In entrambi ammiro il loro istinto del gol.
In campo qual è il tuo asso nella manica?
Fin da piccola mi piace segnare. Ho sempre fatto l’attaccante e ho sempre avuto l’istinto del gol. Il mio asso nella manica è saper usare entrambi i piedi, di questo cerco di farne la mia forza.
passi da compiere secondo te?
Il calcio femminile è in grande crescita. L’acquisizione da parte dei club maschili di squadre femminili ha portato ad ottenere più visibilità in campo mediatico e televisivo e maggiore consapevolezza e fiducia verso questo movimento. Ci sono ancora grandi passi da fare, ma siamo sulla strada giusta. Il calcio femminile in Italia non è ancora considerato professionistico, come invece avviene in altri paese Europei. Questo passaggio spero avvenga presto anche qua, così da poter aumentare ancora di più la visibilità.
E a chi lo critica cosa rispondi?
Ci sono differenze tra calcio femminile e maschile a livello di gioco, ma questo non deve portare a discriminazioni o pregiudizi. Siamo donne, giochiamo a calcio e lo sappiamo fare bene. Spero che andando avanti ci sia sempre più gente ad appassionarsi anche del nostro mondo, dove la passione e il valore del calcio restano sopra qualsiasi cosa.
Sei partita dalla gavetta, giocando nel San Martino, l’anno prossimo giocherai la serie a e ti ha anche convocato la nazionale. Che consigli dai a chi la gavetta l’ha appena iniziata?
Il mio consiglio è di seguire la propria passione, di farlo con il cuore e con tanto sacrificio. Arrivare a fare una vita da professionista comporta tante rinunce nella vita privata, ma sono necessarie per poter praticare questo sport ad alto livello. E soprattutto bisogna divertirsi, perché prima di tutto il calcio è un gioco.
Infine, la Champions League chi la vince?
Pronostico difficile.. la squadra favorita è il Barcellona, ma anche l’Ajax è una grande squadra… poi il calcio è strano, staremo a vedere.