Si tratta in effetti di una giornata dedicata al ricordo e alla riflessione sulle conquiste politiche, sociali, economiche che ha avuto origine ad inizio Novecento dai movimenti femminili politici per la rivendicazione dei loro diritti, tra i quali il diritto di voto, il divorzio, l’aborto. Per alcuni anni la giornata delle donne è stata celebrata in giorni diversi nei vari Paesi del mondo, finchè l’8 marzo divenne la data più diffusa a seguito della Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste del 1921 ed alla decisione, assunta in tale sede, di istituire la Giornata internazionale dell’operaia.
Oggi la Festa della Donna ha in parte perso la sua valenza iniziale: mentre ci sono organizzazioni femminili che cercano di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle numerose problematiche che riguardano il sesso femminile, come la violenza contro le donne ed il divario salariale rispetto agli uomini, molte donne considerano questa giornata come l’occasione per uscire con le amiche senza la famiglia, o per concedersi qualche “sfizio” che, magari, in altre serate non sarebbe loro concesso.
La valenza fondamentale che ha contribuito a conferire a tale ricorrenza un valore pregnante è rappresentata dal valore attribuitole dalle Nazioni Unite che hanno sviluppato strategie internazionali, obiettivi e progetti per migliorare lo stato delle donne nel mondo creando una preziosa eredità.
Esempi di tali traguardi sono costituiti dalla Dichiarazione di Pechino e dalla Convenzione per tutte le forme di discriminazione nei confronti della donna. Nel 2010, inoltre, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha fondato “Un Women”, organismo che si pone come obiettivo prioritario l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne. La nascita di Un Women concorre al raggiungimento degli obiettivi dell’ONU relativi alla parità di genere e all’affermazione delle donne nella società.
Ogni anno la Giornata internazionale della donna è dedicata ad un contenuto particolarmente significativo, il 2023 pone l’attenzione su: “Le donne in un mondo del lavoro in evoluzione: verso un pianeta 50-50 nel 2030”. Tale soggetto favorisce il conseguimento degli obiettivi contenuti nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e specificamente gli obiettivi numero cinque e quattro. Il numero cinque si focalizza sull’uguaglianza di genere e sull’empowerment delle donne e delle ragazze, mentre il numero quattro pone l’attenzione sull’accesso globale alla formazione di qualità ed all’apprendimento continuo. Sebbene l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile abbia favorito molti progressi, purtroppo nel mondo troppe donne e ragazze continuano ad essere vittime di violenza e discriminazione. Attualmente, infatti, solo due terzi dei Paesi nelle regioni più sviluppate hanno raggiunto la parità di genere relativamente all’educazione primaria, mentre la proporzione della presenza femminile in posizioni lavorative al di fuori dal settore agricolo è aumentata del 6% negli ultimi anni e in soli quarantasei Paesi nel mondo, alle donne è stato assegnato più del 30% dei seggi in almeno una delle camere del Parlamento.
Sarebbe auspicabile abbandonare ogni forma di pregiudizio nei confronti del sesso femminile e comprendere il grande contributo che le donne da sempre conferiscono al progresso in tutti i settori per questo l’augurio migliore consiste nel permettere ad ognuna di continuare ad impegnarsi in ciò che più ama e alle ragazze di poter essere e diventare ciò che maggiormente desiderano.