Un film che illustra la straordinaria ‘normalità’ degli anni di piombo attraverso le testimonianze della gente comune sopravvissuta alla violenza politica e al terrorismo negli anni Settanta.
In occasione del Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo, domenica 9 maggio alle ore 16.30, andrà in onda su Rai3 il film di Monica Repetto “1974 1979. Le nostre ferite”, in cui si intrecciano le storie di una galleria composita di personaggi che negli anni ’70 sono stati feriti e sono sopravvissuti, vittime di terrorismo e di violenza politica.
Luigi frequenta il collettivo universitario di Medicina di Roma e Francesco il liceo Augusto. Entrambi vengono feriti a distanza di pochi giorni dai neofascisti nel 1974. Nella Roma delle radio libere Nunni e Anna sono femministe del collettivo casalinghe colpite dai mitra e dalle molotov dei NAR mentre va in onda “Radio Donna” nella sede di Radio Città Futura. Vincenzo è un poliziotto del sud, unico scampato a un conflitto a fuoco con i brigatisti rossi a Piazza Nicosia. Renzo è un bancario colpito insieme ad altri nell’unico attacco compiuto da Prima Linea contro una scuola.
La storia di ogni personaggio si sviluppa con un prima e un dopo segnati dalla ferita che gli è stata inferta. La regista ritrae uomini e donne in carne ed ossa, rintracciando i loro percorsi di vita, gli affetti, il lavoro, le convinzioni, le idee e le emozioni che li hanno accompagnati in tutti questi anni. Ogni storia individuale è collocata nel contesto della Storia collettiva.
Un film corale, attraverso originali repertori familiari in Super8 e testimonianze che raramente conquistano le prime pagine. Tra mobilitazione e disimpegno, le immagini della leggerezza si alternano con quelle della crisi, dell’impegno civile, delle lotte per i diritti, in un crescendo che tracima nella violenza sempre più efferata.
Afferma la Repetto: “… Volevo strappare le cose dal paesaggio indistinto, che per noi in genere è il passato degli altri, la vita degli altri quando non eravamo presenti. Ho cercato tra testimonianze, immagini in super 8, archivi e faldoni, perché mi interessava quella zona d’ombra in cui le narrazioni si sono incagliate, tacendo, forzando, idealizzando, negando e a volte anche manipolando… ”.
Il documentario, uscito in epoca pandemica e presentato qualche mese fa in alcuni festival italiani, ha già ottenuto i seguenti riconoscimenti:
Selezione ufficiale. Fuori concorso 38. Torino film Festival. 2021 Menzione d’onore, Toronto International Women Film Festival. 2021 Selezione ufficiale. Valencia Indie Film Festival Valèiff. 2021 Selezione ufficiale. Los Angeles Women’s International Film Festival. 2021 Selezione nella VI edizione FICE (Federazione Italiana Cinema d’Essai) “Racconti Italiani” Finalista Nastri d’Argento documentari 2021, 75.ma edizione, sezione “cinema del reale”.